Intervista a Gabriella Facchinetti, docente del Corso di Laurea di Infermieristica dell’Università Campus Bio-Medico di Roma e Responsabile Progetti e Bandi della Fondazione Alberto Sordi.

Con una popolazione sempre più anziana, l’attenzione ai bisogni della terza età e a una gestione integrata dell’assistenza è diventata essenziale. Fondazione Alberto Sordi lavora da anni in questa direzione.

Nascita e obiettivi della Fondazione

“La Fondazione Alberto Sordi  -  spiega Gabriella Facchinetti, docente del Corso di Laurea di Infermieristica dell’Università Campus Bio-Medico di Roma e Responsabile Progetti e Bandi della Fondazione Alberto Sordi - nasce nel 1992 su iniziativa di Alberto Sordi che, negli anni, aveva maturato una profonda sensibilità e attenzione verso la persona anziana. Riteneva che in una società in progressivo invecchiamento, l’anziano potesse sentirsi spesso più come un problema che come una preziosa risorsa. Alberto volle donare alla Fondazione un lotto di terreno immerso nel verde della campagna, a sud di Roma. Proprio qui, dal 2002, sorge una struttura d’avanguardia che ospita un Centro per la Salute dell’Anziano e un Centro Diurno Anziani Fragili per la cura e il potenziamento delle loro capacità psico-fisiche e relazionali. A questo servizio semi-residenziale, si aggiunge anche il Servizio Domiciliare Sociale dove ogni giorno operatori socio-sanitari assistono gli anziani fragili e le loro famiglie nei loro contesti domestici, supportandoli con cura nelle attività quotidiane e contrastando l’isolamento sociale e l’abbandono dell’anziano. Le attività della Fondazione rinnovano ogni giorno la visione del suo fondatore perseguendo obiettivi di pubblica utilità nei settori della formazione, dell’assistenza socio-sanitaria con le persone anziane e della ricerca applicata”.

Il valore sociale dei progetti assistenziali

Una visione ampia, che si riflette in una serie di progetti assistenziali e di ricerca volti ad attuare la “promozione dell’invecchiamento attivo – chiarisce Facchinetti - e di tutela della qualità della vita dell’anziano. Le iniziative assumono un carattere soprattutto sociale, in quanto nascono dalla convinzione che la cura e l’assistenza dell’anziano siano importanti, ma non sufficienti a prevenire e contrastare il disagio che, spesso, la persona anziana percepisce. La Fondazione Alberto Sordi considera la persona anziana nella sua totalità come persona, nel suo ruolo sociale e nel suo contesto di vita, non tralasciando l’attenzione alla famiglia o alla comunità di appartenenza. Gli impatti sociali delle sue attività generano un valore aggiunto sociale in termini di qualità di vita, contrasto all’isolamento e all’abbandono, valorizzazione delle famiglie, miglioramento delle relazioni intergenerazionali, alfabetizzazione digitale e creazione di una rete tra i servizi socio-assistenziali territoriali”.

Assistenza domiciliare integrata per anziani, cos’è

“La Fondazione opera da diversi anni, attraverso l’Associazione Alberto Sordi, nel campo dell’assistenza sociale e socio-sanitaria nell’ambito territoriale della Città Metropolitana di Roma – sottolinea Facchinetti - e in particolare nel territorio del IX Municipio, rivolgendo attenzione alla persona anziana fragile e alla sua famiglia. Il servizio prevede l’elaborazione di un Piano di Assistenza Individuale (PAI) con una visita domiciliare iniziale, volto al miglioramento della qualità di vita e a favorire il mantenimento della persona anziana nel proprio ambiente di vita, attraverso lo sviluppo e la conservazione dell'autosufficienza, dell'autonomia e dell'interazione con la rete familiare e sociale. Il servizio ha anche la finalità di supportare e offrire sollievo ai familiari in caso di carico assistenziale elevato. Il servizio di Assistenza socio-assistenziale – prosegue Facchinetti - è rivolto alle persone anziane in condizioni di temporanea o permanente fragilità fisica, psichica e/o sociale che abbiano bisogno di un supporto nella gestione delle diverse attività della vita quotidiana e/o di una stimolazione attiva delle funzioni (cognitiva, motoria, sociale, espressiva) attraverso interventi personalizzati.

L’accesso all’Assistenza Domiciliare socio-assistenziale può avvenire in regime di convenzione, con richiesta ai Servizi Sociali del IX Municipio del Comune di Roma, o in regime privato per le persone residenti in altri municipi”.

Il ruolo della formazione

Insieme a queste attività, la Fondazione porta avanti diverse iniziative dedicate alla formazione e indirizzate a operatori sociosanitari, familiari e volontari: corsi di formazione, convegni e workshop. Tramite questi progetti, si prevede “la trasmissione di nozioni e tecniche della cura e dell’assistenza alle persone anziane”, ma non solo. La Fondazione, “è attenta anche alle strategie di resilienza e comunicazione che tutelano la salute degli operatori e dei familiari, prevenendo il burn out. Infatti, chi si occupa della cura degli altri sa che c’è bisogno anche di un’attenzione verso se stessi, la propria vita e le proprie energie, per poter gestire lo stress, la sofferenza e la fatica che ne deriva. In questo senso, la formazione può essere intesa anche come un modo in cui la Fondazione si “prende cura” dei propri operatori per renderli più preparati alla cura degli altri. In considerazione di ciò, i contenuti dei corsi di formazione integrano le migliori evidenze scientifiche e i più alti standard di cura, con lo sviluppo di soft skills (abilità comunicative, relazionali, e trasversali). Riteniamo, inoltre – conclude Facchinetti - che atteggiamenti positivi di cura nei confronti di chi si assiste, che sono espressi anche attraverso la gentilezza, l’apertura all’altro, la generosità, e il riconoscimento del valore dell’altro in qualsiasi fase della vita, abbia un forte impatto terapeutico sul benessere fisico, mentale e psicologico dell’assistito e di chi assiste”.