Intervista a Andrea Mandelli, presidente della Federazione degli Ordini dei farmacisti italiani

Elemento chiave della sanità territoriale, auspicata e sostenuta dal Pnrr, la farmacia dei servizi, anche con la telemedicina, è in grado di rispondere in modo adeguato all’esigenza di prossimità delle cure, soprattutto per una popolazione che invecchia. “L’intuizione avuta dalla Fofi nel 2005 sulla farmacia dei servizi è stata importantissima - afferma Andrea Mandelli, presidente della Federazione degli Ordini dei farmacisti italiani - perché ha permesso ai farmacisti di prepararsi a un cambiamento nella loro attività, di andare al di là dell’essere dispensatori di farmaci. Oggi si chiama servizio di prossimità - aggiunge - ma l’idea resta quella di dare un servizio di facile accesso e fruibile ai pazienti, grazie anche alla capillarità delle farmacie e dei professionisti il cui ruolo - ricorda Mandelli - è stato riconosciuto anche con la consegna della medaglia d’oro al Merito della Sanità pubblica dal presidente della Repubblica, per il servizio svolto durante la pandemia”. Proprio in piena emergenza Covid, con le farmacie diventate praticamente unico presidio sanitario accessibile “circa 50mila su 100mila farmacisti hanno completato il corso dell’Istituto superiore di sanità (Iss) per diventare vaccinatori”, dice Mandelli sottolineando, in questo, “la tensione e la volontà” di questi professionisti sanitari ad “essere di prossimità” per semplificare l’accesso a un presidio sanitario come la vaccinazione. 

I cittadini non hanno dubbi sul riconoscimento di questo primo presidio sanitario sul territorio. L’indagine Ipsos  – “Il ruolo del farmacista e delle farmacie: verifica della reputazione e del percepito d’immagine” – diffusa a marzo, conferma che il farmacista non è solo dispensatore di farmaco, ma interprete di un servizio di prossimità per il cittadino

“Oggi la sfida - continua Mandelli - è quella di potenziare ulteriormente le vaccinazioni, i test diagnostici e la telemedicina, supportandone l’implementazione omogenea in tutte le Regioni: è un obiettivo prioritario per rispondere alle aspettative degli italiani e alla necessità del sistema di rafforzare le attività di prevenzione e cura sul territorio. In questo momento - afferma il presidente Fofi - abbiamo circa 10mila farmacie che fanno telemedicina e 7.000 usano una piattaforma unica, con un linguaggio unico, standardizzato e con una refertazione, ovviamente, affidata a specialisti. Stiamo dando una risposta sul territorio per un conforto immediato”.  

Sempre più spesso “ci sono persone che si presentano in farmacia per fare un elettrocardiogramma - riflette Mandelli - perché la farmacia è a pochi metri da dove vivi o lavori e trovi sempre un professionista che ti può chiarire la situazione. Ho vivido l’esempio di una coppia di anziani, marito e moglie legati da un affetto e una premura non comuni, che si è presentata per un elettrocardiogramma: lui, già infartuato in passato, avvertiva dei sintomi strani. A pochi minuti dall’esame - continua - è arrivato l’esito refertato dal cardiologo: era tutto normale. Sono tornati a casa subito sereni, con un sorriso. Con quel servizio ho evitato a questa coppia di anziani di avventurarsi in un pronto soccorso, in preda all’ansia e alla preoccupazione ad attendere per ore - ribadisce Mandelli - ma ho anche evitato un accesso al pronto soccorso”, quindi contribuito a ridurre la pressione sugli ospedali.  

Tra i servizi presenti in farmacia ci sono anche l’holter pressorio e la spirometria. “Sono prestazioni in incremento costante - spiega il presidente Fofi - anche perché, molto spesso, di fronte a una prescrizione medica, è più comodo evitare la trafila della prenotazione ospedaliera e passare in farmacia, più comoda, vicina e con una fascia di costi al di sotto dei ticket, quindi competitiva”.  

Come abbiamo imparato dall’esperienza pandemica, abbiamo bisogno di decongestionare gli ospedali. La farmacia, non solo favorisce questa evoluzione, ma è anche “utile per il cittadino e il servizio sanitario nazionale - fa notare Mandelli - perché, anche prospetticamente, è un servizio importante di elevata qualità, in un Paese con sempre più pazienti anziani con malattie croniche che hanno bisogno di un monitoraggio costante e di un accesso vicino, dato anche il venir meno della rete familiare tradizionale”.  

Inoltre, “grazie alla telemedicina - continua il presidente Fofi - i farmacisti possono favorire un accesso capillare all’assistenza sanitaria, anche nei contesti più difficili, migliorare e rendere più efficiente la presa in carico dei pazienti cronici. Ma per dedicarci alle persone, che si aspettano risposte ai loro bisogni di salute - sottolinea - è necessario ridurre gli oneri burocratici che gravano sul lavoro dei farmacisti: sburocratizzare per liberare tempo da investire sulle attività fondamentali della nostra professione, la promozione della salute e l’assistenza quotidiana ai pazienti. Per questo - conclude Mandelli - dobbiamo lavorare tutti nella stessa direzione: farmacisti, politica e istituzioni”. 

 

26/07/2023