L’Ospedale di Comunità di Forlimpopoli, attivo dal 2013 e con 28 posti letto, accoglie grandi anziani (di età superiore agli 80 anni) con multimorbidità in dimissione protetta dall’ospedale pubblico “Morgagni-Pierantoni” di Forlì, per proseguire il percorso riabilitativo e di recupero funzionale in vista del rientro a casa, per esempio dopo una frattura di femore. L’Ospedale di Comunità ha una modalità organizzativo-assistenziale che favorisce il coinvolgimento del caregiver, che può accedere quotidianamente alla struttura, nei giorni feriali e festivi (orario 06-21) e, se necessario, anche la notte, e relazionarsi con gli infermieri e gli operatori socio-sanitari rispetto alla gestione assistenziale

La struttura è affidata a un coordinatore infermieristico (Icm, infermiere Case manager) e la gestione assistenziale è garantita - 24 ore al giorno, 7 giorni su 7 - da 13 infermieri e 15 operatori socio-sanitari. Il medico geriatra dell’ospedale di Forlì segue il percorso clinico dei pazienti ricoverati durante le ore mattutine, mentre il supporto clinico il pomeriggio viene garantito da medici ospedalieri, su chiamata da parte dell’infermiere. Il fisiatra e i fisioterapisti dell’ospedale pubblico collaborano con l’équipe multidisciplinare dell’Ospedale di comunità, che include anche l’assistente sociale dipendente dell’Azienda Usl. 

La presenza del caregiver durante l’attività riabilitativa svolta in palestra dai fisioterapisti permette la valutazione condivisa da parte dell’Icm e dell’assistente sociale dei bisogni socio-assistenziali del paziente e l’eventuale proposta al paziente e familiari di supporto al domicilio da parte di un operatore socio-sanitario. Questa organizzazione permette inoltre di verificare la capacità del caregiver nella gestione della persona rispetto alle attività della vita quotidiana (es. igiene, mobilizzazione) ed, eventualmente, provvedere alla sua formazione, in base alle necessità e criticità rilevate. 

In aggiunta, nel 2022 è stato avviato un progetto di continuità assistenziale per le persone con elevata fragilità dimesse a domicilio, che prevede l’attivazione dell’Assistenza domiciliare integrata (Adi) per la formazione del paziente e del caregiver per la gestione autonoma delle attività assistenziali quotidiane. 

Formazione di professionisti e di caregiver 

Nel 2021 è stato realizzato un percorso formativo di 26 ore (16 di formazione residenziale e 10 sul campo) per gli infermieri e gli operatori socio-sanitari per migliorare le conoscenze e le competenze dei partecipanti riguardo alle tecniche e agli strumenti del colloquio motivazionale breve con pazienti e caregiver, utilizzando una pluralità di metodologie, tra cui lavoro individuale e in piccoli gruppi, approccio narrativo, role playing e supervisione di casi. Nella fase di accoglienza del paziente, oltre alla valutazione dei bisogni, attraverso un colloquio  l’Icm raccoglie, da paziente e familiare, informazioni per identificare il caregiver che supporterà la persona nelle attività quotidiane, le rispettive abilità di comprensione ed esperienze maturate, nonché la necessità di approfondimento rispetto ai nuovi bisogni emersi. In base a questi elementi viene programmato un percorso formativo con verifica dell’apprendimento, utilizzando il Teach-Back Method prevalentemente ai fini della verifica dell’apprendimento. Il percorso si conclude con la compilazione della “Scheda di Addestramento”. Nelle 2 settimane successive al rientro a casa, è programmato un contatto telefonico tra l’operatore (infermiere o fisioterapista) e il caregiver, per monitorare la situazione in base a un questionario definito e valutare l’opportunità di offrire ulteriore sostegno al caregiver, attraverso il servizio infermieristico domiciliare o l’operatore socio-sanitario al domicilio.   

Risultati e prospettive 

L’analisi dei risultati conseguiti nel 2022 evidenziano che il livello di adesione dei caregiver alla proposta di addestramento sia stato pari al 100%; la proporzione di caregiver addestrati dall’èquipe assistenziale dell’Ospedale di comunità, rispetto ai pazienti ricoverati, è stata pari al 12% (53/438), sostanzialmente allineata allo standard atteso (15%). Per un numero circoscritto di pazienti (10) sono stati attivati specifici percorsi di supporto domiciliare. Il follow up telefonico a circa 15/20 giorni dalla dimissione dall’OsCo ha rilevato un elevato livello di soddisfazione nel 90% dei caregiver. 

Sulla base dell’esperienza dei professionisti coinvolti nell’addestramento (infermiere/ fisioterapista/ operatore socio-sanitario), l’ospedale di comunità evidenzia come il profilo socio-economico e culturale prevalente dei caregiver addestrati sia rappresentato o da persone anziane, con un livello di istruzione elementare e un reddito medio-basso, o da un’assistente famigliare di origine straniera con simili caratteristiche anagrafiche, culturali e socio-economiche. Tale aspetto condiziona significativamente il tempo necessario all’addestramento e il carico di lavoro dei professionisti. Il progetto formativo avviato presso l’Ospedale di Comunità di Forlimpopoli rappresenta il primo step di un più ampio percorso che coinvolgerà i professionisti sanitari e socio-sanitari, nonché i caregiver delle persone assistite in diversi setting ospedalieri e territoriali nel Distretto di Forlì.  

 

20/09/2023

 

Redatto da Adnkronos Salute